Tutto il Mondo è incollato agli schermi televisivi per assistere all’evento del Millennio: lo sbarco dell’uomo sulla Luna. Ma al momento di far ritorno alla Terra, qualcosa va storto, qualcosa che venne immediatamente classificato come “Segreto di Stato” e che fu rivelato solo molti anni dopo da uno dei responsabili delle relazioni pubbliche della NASA: John McLeish.
Com’è noto a tutti, i due astronauti che sbarcarono sul suolo lunare furono Neil Armstrong, comandante della missione Apollo 11, e Edwin “Buzz” Aldrin. Essi scesero sulla Luna con il LEM (Lunar Excursion Module) Eagle, mentre il terzo membro dell’equipaggio, Michael Collins, rimase in orbita attorno alla Luna per controllare il modulo di comando Columbia. Ad un tratto, i due astronauti sbrarcati sulla Luna si accorsero che la riserva di ossigeno era inferiore alle previsioni. Era quindi fondamentale che il razzo di spinta del LEM si accendesse al primo tentativo, per evitare il rischio di rimanere lì per sempre. Dalla base di Houston venne ordinato ad Armstrong di scaricare dal LEM tutto il materiale non indispensabile: qualsiasi accessorio, come ad esempio gli apparecchi fotografici o i kit di riparazione, che non fossero di primaria utilità, vennero lasciati sulla Luna. Ma al momento della partenza Armstrong e Aldrin si accorsero che il pulsante di accensione del razzo era rotto: nella concitazione e nelle loro ingombranti tute spaziali, uno dei due astronauti aveva urtato il pulsante spezzandolo di netto alla base. Tutti gli ingegneri del centro di controllo di Houston vennero allertati e si misero al lavoro sulla Terra utilizzando un simulatore a grandezza naturale. Dopo diversi tentativi venne escogitato un sistema poco ortodosso, ma quanto mai efficace: infilare la punta della FISHER PEN sul moncone dell’interruttore per ottenere il contatto di accensione.
Ancora oggi Buzz Aldrin mostra felice la sua Ag7 Fisher dicendo: “questa penna mi ha salvato la vita!”
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